Hundehilfe, associazione "animalista", 15/4/07

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view post Posted on 16/9/2008, 00:00
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Lei certamente non rischia di essere un ortaggio, perché perfino un carciofo ha un cuore (Il favoloso Mondo di Amelie)

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TICINO ONLINE

15 APRILE 2007

Indagini ticinesi su un traffico illegale di cani

BELLINZONA - "Stiamo indagando su un commercio di cani. Siamo al corrente di movimenti sospetti da parte dell'associazione animalista Hundehilfe sul nostro territorio", confida Tullio Vanzetti, veterinario cantonale, a il Caffè. Sul domenicale viene infatti data la notizia di un'inchiesta ticinese in atto contro l'associazione animalista, con sede a Turgovia (dove è in corso, tra l'altro, una vertenza a danni della stessa), che continuerebbe ad importare cani dall'estero e a venderli in Svizzera. Transitando pure per il nostro Cantone e consegnando qualche animale. Tutto questo senza nessuna autorizzazione.


IL CAFFE'
15/04/07


Il responsabile dell'Ufficio veterinario cantonale conferma: "Collaboriamo attivamente con Turgovia". - Il gruppo al centro dell' inchiesta si difende - :"Vogliamo soltanto dare una casa a tanti trovatelli"
Traffico di cani dall'estero sotto la lente delle indagini
"Movimenti sospetti dell'associazione animalista Hundehilfe"


di Patrizia Guenzi

LUGANO - "Stiamo indagando su un commercio di cani. Siamo al corrente di movimenti sospetti da parte dell'associazione animalista Hundehilfe sul nostro territorio". Non fa tanti giri di parole Tullio Vanzetti, veterinario cantonale. Si rende conto che, malgrado i numerosi richiami all'ordine degli scorsi mesi - tra cui un blitz a Chiasso, in zona Serfontana, per un mercatino di cani - il lavoro da fare è ancora tanto. Troppi segnali lasciano intendere che l'associazione, con sede a Turgovia, continuerebbe ad importare cani dall'estero e a venderli in Svizzera. Transitando per il Ticino e consegnare qualche cane, come risulta da informazioni in possesso del Caffè. Tutto questo senza alcuna autorizzazione. Eppure, Hundehilfe non fa marcia indietro. Tant'è che alla giovane di Rancate, che lo scorso febbraio, tramite "Aiutocani" la loro costola ticinese, aveva acquistato per 400 franchi un bastardino, ha spedito un precetto esecutivo di 500 franchi per il mancato versamento. "Pagherò soltanto la differenza e non un centesimo di più. Ho sostenuto costi non indifferenti per rimettere in salute il cane, spiega con veemenza al Caffè la giovane. La faccenda, quindi, dovrà essere ridiscussa davanti al pretore.
Insomma, Hundehilfe sembra incurante dei controlli del veterinario cantonale. "Stiamo anche collaborando attivamente con il canton Turgovia, dove ha sede l'associazione e dove è in corso una vertenza", prosegue Vanzetti. Spetta proprio al canton Turgovia l'impegno maggiore: prendere con le mani nel sacco chi eventualmente commercia illegalmente con i cani. Come spiega il veterinario cantonale turgoviese, Paul Witzig: "È difficile coglierli sul fatto - commenta stizzito -. Soltanto così potremmo finalmente mettere la parola fine a questo traffico. Ma sono abili nei loro movimenti. Cambiano continuamente i posti di consegna degli animali, come pure i collaboratori di riferimento. Tanti i privati che li sostengono". Impossibile raggiungere qualcuno di Hundehilfe. Soltanto la rappresentante ticinese, Nadine Vitta, che preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione, ma precisa: "Vogliamo soltanto trovare una famiglia a tanti trovatelli, non certo lucrare sulla loro pelle". Anche sul loro sito si sottolinea il fatto che s'intende dare una vita migliore a tanti cani senza padrone.
Insomma, lavoro duro per Vanzetti e colleghi. Lo scorso 9 febbraio il veterinario cantonale aveva sguinzagliato i suoi ispettori a Chiasso, in zona Serfontana, per un blitz con agenti di polizia a caccia di cani, venditori e acquirenti. Ma del previsto mercatino di "Aiutocani" non c'era traccia, forse per una soffiata, forse per un cambio di programma. In seguito, Vanzetti aveva mantenuto alta la guardia, onde evitare vicende come quella accaduta alla giovane di Rancate che ha adottato un meticcio rivelatosi poi malato, senza documenti né registrazione del microchip all'Anis.
Eppure, il passaggio di cani alla dogana dovrebbe essere palese. "Non sempre è facile accorgersi quando gli animali viaggiano su auto private", spiega Marcel Falk, portavoce dell'Ufficio federale di veterinaria. Qualora automobilisti sospetti dovessero venire fermati la prima cosa da controllare sono i documenti dei cani. "Qualsiasi animale che passa la frontiera deve avere tutti i certificati in ordine", continua Falk. Comunque sia, non è ancora detto che il cantone di residenza di "Hundehilfe" non possa alla fine rilasciare un permesso per il commercio di cani all'associazione.

i fatti
Il blitz del veterinario
Lo scorso 9 febbraio Tullio Vanzetti effettua un blitz a Chiasso, in zona Serfontana, per un presunto mercatino illegale di cani di "Aiutocani", costola di "Hundehilfe". Ma non trova nulla

400 franchi per un cane
Una giovane di Rancate acquista un cane tramite "Aiutocani". Costo 400 franchi. L'animale non è in buona salute e la nuova proprietaria non vuole pagare l'intera somma. Riceve un precetto esecutivo di 500 franchi

Le condizioni per il commercio
In Svizzera per qualsiasi commercio di animali occorre un'autorizzazione, rilasciata dal veterinario del cantone di residenza, che ne determini criteri, modalità, regole, scopi, metodi.
 
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