«Trenta cani a settimana venduti alla Germania: li usano come cavie» Un animalista denuncia, febbraio 2007

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view post Posted on 1/3/2009, 16:54
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Lei certamente non rischia di essere un ortaggio, perché perfino un carciofo ha un cuore (Il favoloso Mondo di Amelie)

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IL GIORNO
5 FEBBARIO 2007

«Trenta cani a settimana venduti alla Germania: li usano come cavie» Un animalista denuncia, i Nas indagano

di RAFFAELLA FOLETTI

BERGAMO - «ALMENO TRENTA cani spariscono ogni settimana dalla Lombardia. Vengono pagati anche 300 euro ciascuno, prendono la strada della Germania. Partono con documenti falsificati, finiscono come cavie». Bruno Boffelli, animalista bergamasco, ha sporto denuncia ai carabinieri insieme all’Enpa. É stato interrogato dai carabineiri del Nas, che indagano anche su mandato di altre cinque Procure lombarde, e da un magistrato. «Ora è tutto fermo. Il pubblico ministero — racconta Boffelli — mi ha detto che ha sulla scrivania cose più importanti. D’accordo, per carità. Dico solo: non dimentichiamocene».
LA SCOPERTA avviene sul campo. Il volontario 38enne, un lavoro da pubblicitario e ogni momento libero dedicato agli animali in difficoltà, ha iniziato a interrogarsi.
«Mi è parso strano che ci fossero tante richieste di adozioni dalla Germania, soprattutto di cuccioli. Mi hanno spiegato che c’erano alcuni proprietari di cascine che ne prendevano anche 40 alla volta. Mi sono chiesto, come li mantengono? Gli animali costano: trasporto, assicurazioni, cibo, cure. Così ho iniziato a indagare — ricorda il volontario — pescando nella rete lombarda dei tanti amici degli animali».
Salta fuori che «dopo una sosta di sole 24 ore al canile, i documenti che attestavano la sommistrazione dell’antirabbica, che va fatta quaranta giorni prima, erano già pronti. Quindi dovevano essere falsi».
Boffelli trova un referente in un maresciallo dei Nas e dà il via all’inchiesta bergamasca.
A BRESCIA un fascicolo vede 10 indagati per associazione a delinquere finalizzata al falso, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e maltrattamenti. Nei guai i responsabili di tre associazioni che gestiscono canili e due veterinari dopo i sequestri di camion sull’A4, cani stipati e documenti sospetti. L’ipotesi: sperimentazioni chirurgiche e farmaceutiche.
 
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